Costiera Amalfitana

AMALFITANA

Positano

Figlia del mito, si racconta che Poseidone abbia “modellato” Positano per amore della ninfa Pasitea. Frutto di una passione leggendaria, oggi la più famosa delle perle della costiera amalfitana è meta del turismo internazionale a caccia dell’esclusivo.

Amata da scrittori, poeti, registi e attori cinematografici, paesaggisti, grandissimi ballerini e cantanti d’opera, va bene sia per una notte da sogno, sia per una vacanza stanziale.

Praiano

Famosissima nel mondo per i suoi paesaggi e per una quiete quasi innaturale, Praiano si congiunge con Vettica Maggiore, splendido agglomerato urbano che si mimetizza tra i terrazzamenti coltivati a limoneti. Due paesi in uno che si affacciano sul mare della Costiera Amalfitana.

Fiordo di furore

il “paese che non c’è”. Ma Furore è un vero e proprio museo all’aperto: con i suoi murales “en plein air” è entrato a far parte dei percorsi turistici che espongono l’arte sulle pareti esterne delle case o sui muri a secco dei terrazzamenti. Il nome viene da Terra Furoris, espressione collegata al maestoso spettacolo delle onde che si frangono contro le rocce nella strettissima insenatura del celebre Fiordo, collocato ai piedi di una vallata.

Conca dei Marini

Borgo dagli scorci panoramici di suggestiva bellezza, a cominciare dal grappolo di case che dalla marina sale fino alla strada che conduce a Positano. Questo era il regno della tradizione marinara in cui si rifugiarono negli anni Sessanta personaggi di spicco del jet set internazionale

Il territorio di Conca dei Marini ospita anche la Grotta dello Smeraldo, una straordinaria insenatura naturale, ampia 60 metri per 30, ricca di stalattiti e stalagmiti spesso unite assieme a formare colonne calcaree alte più di dieci metri, e raggiungibile con ascensori da terra o via mare dal molo di Amalfi.

Le mille tonalità di azzurro, turchese, verde, blu, che cambiano con la luce del giorno e della notte e che filtrano dalle rocce si rifrangono in un prisma dalle mille sfaccettature. Uno smeraldo appunto.

L’acqua, nei secoli, ha modellato una suggestiva scenografia di stalattiti e stalagmiti dalle mille forme: sirene, animali fantastici e persino un cavaliere a cavallo che cambia identità a seconda della nazionalità del turista che lo ammira, diventando Garibaldi per gli italiani, George Washington per gli statunitensi, Napoleone per i francesi.

Nelle acque blu cobalto della grotta vive l’Anemonactis Mazeli, una rara specie di corallo dalla delicata forma di fiore, che abita solo i fondali bui.

Grotta dello smeraldo 

Vettica maggiore 

La Tonnarella

Vettica Milore

Maiori

Edificata nel IX secolo e “battezzata” col nome di “Reghinna Major” per distinguerla dalla limitrofa Minori, detta “Reghinna Minor”. Entrambe mantennero tale nome fino all’inizio della dominazione Sveva. Possedimento di Amalfi, Maiori fu saccheggiata nel 1268 dai Pisani, rivali della Repubblica marinara. Ebbe una fiorente marina mercantile e fu luogo di costruzione di navi di grande portata sulla propria lunga ed ampia spiaggia. La cittadina si distende in una bella pianura e anticamente era circondata e difesa da mura e torri, che vennero costruite a cominciare dal IX secolo.

Minori

Luogo del gusto ma, soprattutto, di mare, Minori è ai piedi dei Monti Lattari. Secondo la tradizione, qui è nata la pasta. Gli ingredienti ci sono tutti: il sole, il giusto tasso di umidità e un sapiente quanto abile uso della manualità, tramandata di generazione in generazione. Tradizionali sono anche la coltura dei limoneti a terrazzamenti, che forniscono la materia prima per il delizioso Limoncello della Costa d’Amalfi, e la lavorazione della carta nelle antiche cartiere. Passeggiare per le strade di questo borgo marino e perdersi tra i vicoletti intrecciati è una piacevole parentesi vacanziera.

Amalfi

Secondo la leggenda, la nascita della città è da attribuirsi ad Ercole, che qui seppellì la sua amata Amalfi per volere degli dei. Il fastoso passato ha lasciato in eredità una trama pittoresca di vicoli, slarghi e scale a gradoni, che conducono al respiro della grande piazza. Ad Amalfi il turista viene coccolato, vezzeggiato, adottato: a parte gli splendori storici, artistici e monumentali, il visitatore viene avvolto in un’atmosfera magica.

Conca dei Marini stile arabo

Borgo dagli scorci panoramici di suggestiva bellezza, a cominciare dal grappolo di case che dalla marina sale fino alla strada che conduce a Positano. Questo era il regno della tradizione marinara in cui si rifugiarono negli anni Sessanta personaggi di spicco del jet set internazionale

Il territorio di Conca dei Marini ospita anche la Grotta dello Smeraldo, una straordinaria insenatura naturale, ampia 60 metri per 30, ricca di stalattiti e stalagmiti spesso unite assieme a formare colonne calcaree alte più di dieci metri, e raggiungibile con ascensori da terra o via mare dal molo di Amalfi.

Le mille tonalità di azzurro, turchese, verde, blu, che cambiano con la luce del giorno e della notte e che filtrano dalle rocce si rifrangono in un prisma dalle mille sfaccettature. Uno smeraldo appunto.

L’acqua, nei secoli, ha modellato una suggestiva scenografia di stalattiti e stalagmiti dalle mille forme: sirene, animali fantastici e persino un cavaliere a cavallo che cambia identità a seconda della nazionalità del turista che lo ammira, diventando Garibaldi per gli italiani, George Washington per gli statunitensi, Napoleone per i francesi.

Nelle acque blu cobalto della grotta vive l’Anemonactis Mazeli, una rara specie di corallo dalla delicata forma di fiore, che abita solo i fondali bui.

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